La seconda collezione del marchio portoghese Made in Situ, concepita da Noé Duchaufour-Lawrance, si serve di un materiale che ai più potrebbe sembrare inutilizzabile, il sughero bruciato durante gli incendi che hanno devastato il Portogallo nel 2017, arrivando quindi a trasformarlo in una nuova collezione di arredi.
L’idea di trasformare uno scarto in un’opportunità viene al designer francese al momento del suo trasferimento nel paese lusitano: “La sfida di questa collezione era di estrarre la bellezza da un’esperienza drammatica. La collezione Burnt Cork nasce dalle ceneri; volevo esprimere questa tensione nel design, ed è così che è emersa l’idea di creare blocchi personalizzati che rivelano un gradiente dal sughero bruciato grezzo a una finitura raffinata”, racconta in delle interviste.
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Dopo una complessa sperimentazione durata due anni, i pezzi sono l’esito di una filiera che combina lavorazione artigianale e industriale.
Assemblato a mano in una serie di blocchi da Granorte, piccola azienda specializzata a conduzione familiare, la massa di sughero è stata intagliata dai robot industriali dell’azienda NF Cork seguendo i disegni di Duchaufour-Lawrance. Nascono così per sottrazione da questa materia di recupero, le sedute, i tavoli e gli sgabelli monoblocco che esaltano la loro natura scultorea attraverso la fluidità delle linee riuscendo ad integrare perfettamente gli effetti delle bruciature legate all’incendio.