Narra il favolista: in un tempo lontano, quando in cielo governava Zeus dell’Olimpo, avvenne, tra i rami di un grande bosco, l’assemblea dei delegati di tutti i colombi del mondo; i colombi, che in genere sono pacifici e hanno dato l’occasione a Picasso, di farne un simbolo, che ha regnato su tutto il secolo scorso (e anche adesso fanno la loro bella figura), erano arrabbiati con l’aria del cielo, perché impediva
i loro liberi movimenti e le loro danze, i tonneaux e le picchiate e (a sentire le loro opinioni concitate) li rendeva goffi, impacciati.
Per cui, detto fatto, chiesero a Zeus, di abolire l’aria e quindi permettere grande festa di libertà, di creatività, ma quando provarono a volare, liberi finalmente, si accorsero che cio’ che impediva loro le bizzarrie nel cielo, era anche il loro mezzo e strumento, necessario per il volo: per cui tutti a terra…e basta.!
Narra il cronista. Un poco strabiliato, confuso, sconcertato, che l’Accademia di Belle Arti di Roma (quella di Ripetta) ha abolito, per risparmiare qualche euro, la Scuola Libera del Nudo, storica nobile, con la motivazione, risibile, di avere pochi iscritti ai corsi.
E bravi, molto bravi, tutti i quanti, per economicismo o per ignavia, hanno voluto cancellare una delle cose eccelse e rinascimentali della nostra educazione artistica, considerandola inutile, superata.
Viene così meno, una fondamentale istituzione, che ha visto avvicendarsi, fior di maestri e di allievi, in quella che deve continuare ad essere, una delle più prestigiose insegne dello stile italiano, che deve essere ripristinata, subito, con un atto riparativo che metta una toppa a questa ingiusta ferita.
Gli aggettivi qualificativi, o squalificativi, con cui si potrebbe, si dovrebbe, si puo’, si deve, giudicare questo nefasto, sono innumerevoli e necessari.
Intanto, spero che nessuna altra Accademia, segua questo esempio, che nuoce a tutto e a tutti, alle belle arti e alle arti visive (così comprendiamo i detrattori e gli integrati, del vecchio – in realtà antico – e del nuovo – in realtà necessario – seppure qui molto mal compreso e interpretato. Spero, prometto, giuro, vogliono l’infinito futuro, ma gli eventi avvengono nel presente, per cui dico con forza, viva oggi, la Scuola Libera del Nudo di Roma, con Scipione, Mafai, Boccioni e tanti altri immortali, che si rivoltano e gridano con noi.
KLESSIDRA | A CURA DI FRANCESCO GALLO MAZZEO